Il nome deriva dalla parola greca litos che significa “pietra” o “roccia”.
Tale forma terapeutica è imparentata da un lato con la Metalloterapia, dall’altro con la
Oligoterapia. Ma in questo caso non viene utilizzato solo un metallo o un oligoelemento, eventualmente
mescolato artificialmente con altri (come nella Oligoterapia), bensì viene utilizzata la roccia intera,
che contiene un determinato minerale in forma naturale. Questo “totum geologico” (come lo
definiscono gli inventori della litoterapia, Bergeret e Tetau) ha un’importanza terapeutica maggiore del
principio isolato: i diversi componenti della roccia interagiscono fra di loro, rendendo più potente
l’efficacia del rimedio. Questa polvere di roccia viene poi preparata in forma omeopatica alla ottava
decimale, D8 (cioè diluita in otto passaggi fino a cento milioni di volte), ed è pronta per
l’uso terapeutico (in forma di fiale bevibili, nella misura di 2 o 3 al giorno non in vicinanza dei
pasti).
La prima caratteristica dei prodotti litoterapici è l’attività coenzimatica: in
altre parole i litoterapici favoriscono l’attività degli enzimi del corpo e dunque aiutano il
metabolismo; ma vi è una seconda importante proprietà: la attività dechelatrice,
ovvero la capacità di liberare sostanze nutritive, fondamentali per l’organismo,
dall’abbraccio “mortale”, detto “chelazione”, operato nel mondo moderno da additivi
alimentari, insetticidi, conservanti, coloranti, farmaci come estrogeni e antibiotici, presenti negli
alimenti.
La prima documentazione storica relativa alla litoterapia risale al 1500 prima dell’Epoca comune, e
deriva dal papiro d’Ebers (dal nome dello scienziato tedesco che lo studiò nel 1873): in
esso si accenna ad una vera e propria farmacopea, nella quale figurano numerosi minerali, in particolare la
malachite, il lapislazzulo, il solfuro di piombo, l’antimonio.
Anche nell’America precolombiana la terapia con minerali era sviluppata; in particolare gli Incas
utilizzavano una polvere a base di solfuro di arsenico nel trattamento della sifilide e della
leishmaniosi.
Nella Medicina tradizionale cinese sono in uso numerosi minerali, in particolare il solfato di
alluminio e di potassio per le ulcerazioni delle gambe, il solfuro naturale di arsenico per gli
eczemi, l’ematite come astringente e nel travaglio di parto, la limonite nel trattamento
delle fratture e dei traumatismi, l’amianto o asbesto nell’impotenza, eccetera.
Nella Medicina tradizionale occidentale l’argilla ha goduto e gode di grande prestigio nel
trattamento dei reumatismi e delle infiammazioni in genere. In conclusione la moderna litoterapia riprende e
completa, adattandola alle esigenze attuali, una forma terapeutica di antiche origini e di comprovata
efficacia.
Di seguito viene fornito un elenco dei prodotti litoterapici, con le relative indicazioni terapeutiche.
Adularia (roccia alluminosilicata)
adenoma della prostata
Apatite (pirofosfato di calcio con tracce di fluoro e d’oro)
artrosi lombare
Azzurrite (carbonato basico di rame)
infiammazioni in genere, artriti in particolare
Baritina (solfato di bario)
ipertensione arteriosa, sclerosi cerebrale
Bauxite (ossido di alluminio)
cardioprotettore, anti-cancerogeno
Betafite (minerale in cui sono associati uranio, titanio e niobio)
parassitosi intestinali
Blenda (minerale di zinco)
insufficienza venosa, varici
Bornite (solfuro di ferro e rame)
anti-infettivo, in particolare delle infezioni urinarie
Calcopirite aurifera (minerale di rame, estratto da filoni auriferi)
anti-infiammatorio, artriti
Carbonato di calcio
osteoporosi, rachitismo, ritardo della calcificazione nei bambini o nella immobilizzazione dopo
incidenti
Celestite (solfato di stronzio)
prurito
Cinabro (minerale di mercurio)
ulcere delle mucose, faringiti, insufficienza epatica
Conglomerato (roccia sedimentaria molto ricca di silice)
eczemi di ogni tipo
Diaspro verde (quarzo, cioè silice, colorato di verde per la inclusione di oligoelementi
di rame e manganese)
insufficienza biliare
Diopside (silicato di magnesio e calcio, contenente delle tracce di alluminio e di ferro)
sindromi decalcificanti, osteoporosi, rachitismo, convalescenza dopo immobilizzazione, crescita
Dolomite (carbonato di calcio e magnesio)
spasmofilia, cioè tensioni muscolari protratte, associate a stress e nervosismo; decalcificazioni,
insieme con diopside e carbonato di calcio
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