Deriva dalla parola greca nosos (malattia) e consiste nella somministrazione di prodotti omeopatici derivanti da sostanze patogene, come batteri, virus, sostanze di inquinamento, secreti patogeni, tessuti ammalati, veleni.

Il principio è simile a quello del vaccino: si stimola l’organismo a reagire verso qualcosa di nocivo; tuttavia, mentre nelle vaccinazioni si introducono delle sostanze dannose, inattivate, ma pur sempre in quantità ponderali e dunque passibili di effetti collaterali e di reazioni allergiche o indesiderate, nella terapia con nosodi la sostanza nociva è diminuita in misura tale da non poter causare alcuna reazione allergica o pericolosa da parte dell’organismo.

In alcuni casi può verificarsi il cosiddetto “aggravamento omeopatico”, che consiste nel tentativo dell’organismo di sbarazzarsi di sostanze patogene. Alcuni organi vengono chiamati ad intervenire:

• l’intestino, con accentuazioni della motilità intestinale o anche scariche diarroiche
• i reni, con crampi delle vie urinarie, che possono far temere una colica)
• la pelle, con la comparsa di fugaci eruzioni cutanee od orticarioidi
• i polmoni, con alitosi)
• il fegato, con sensazione di pesantezza fugace all’ipocondrio destro.

Inoltre, possono comparire temporanei fenomeni di malumore per l’emergere di emozioni negative relative a precedenti malattie a cui sono connessi i nosodi utilizzati; per esempio, un’influenza può avere debilitato una persona, tanto da farla sentire depressa. L’utilizzazione del nosodo derivante dal virus influenzale può scatenare temporaneamente tale depressione, ma nel contempo libera l’organismo dai postumi dell’influenza.

I nosodi si trovano in forma di granuli, gocce e fiale, sia bevibili che iniettabili.