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Dizionario di Medicina naturale

Antroposcopia

Antroposcopia: dal greco “antropos” = uomo e “skopeo”= scruto, osservo, esamino.

Indica una metodica, diagnostica soprattutto, ma anche terapeutica, del corpo umano, facente parte del gruppo dei check-up bioelettronici, secondo la classificazione del dr. Flavio Gazzola.

La diagnosi è effettuata con l’ausilio di una sonda, che emette onde radio a 350 kHerz (350000 Herz). La sonda è posta perpendicolarmente sui punti della superficie cutanea soprastanti agli organi da esaminare.

La sonda è ricetrasmittente, cioè non solo emette le radiazioni, ma è in grado anche di misurare la loro riflessione da parte dei tessuti sottostanti. Tessuti infiammatori riflettono maggiormente, mentre tessuti degenerativi ipofunzionanti riflettono di meno.

In tal modo è possibile stabilire una mappatura delle condizioni d’ogni organo, anche degli organi ossei e contenuti in astucci ossei, come è il caso del cervello.

Ciò riveste una particolare importanza per esempio nel caso dell’individuazione di focolai epilettici e individuazione di tumori e metastasi cerebrali. Nel primo caso nemmeno tecniche di imaging sofisticate, come la Risonanza Magnetica Nucleare (RMN), sono in grado di individuare con certezza i focolai epilettogeni, mentre nel secondo caso l’ Antroposcopia è in grado di individuare la fase di formazione iniziale del tumore.

La radiazione ad alta frequenza emessa dalla sonda penetra in profondità, essendo, come si è detto, riflessa in modo diverso, secondo la densità dei tessuti incontrati.

In termini tecnici si può dire che l’antroposcopio misura la resistenza capacitativa del corpo umano, impiegando un oscillatore ad alta frequenza, il quale genera un’onda di 350 kHerz, modulata a 1,2 kHerz.

Il principio è del tutto analogo all’ecografia, solo che viene impiegata una radiazione elettromagnetica al posto degli ultrasuoni.

Dal punto di vista terapeutico, l’antroposofia è anche chiamata “omeopatia elettromagnetica”: la radiazione elettromagnetica raggiunge la membrana cellulare senza riscaldare i tessuti; se la risposta diagnostica del tessuto è “bassa”(ipofunzione), si ricorre al procedimento di “carica”, cioè si apporta alla cellula energia; se al contrario la risposta diagnostica del tessuto è alta (infiammazione), si ricorre al procedimento di “scarica”, cioè si toglie l’energia in eccesso.

L’antroposcopia si denomina anche “Somato-densitometria computerizzata (SDC)”, in quanto misura la densità tissutale, registrando le variazioni di essa con l’ausilio di un computer, a cui è connesso l’apparecchio di misura e di terapia.

Si integra perfettamente nell’importante settore dei check-up bioelettronici, dei quali costituisce un completamento significativo.

 









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