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Il Salotto del martedì
E' iniziato il 23 ottobre il programma culturale del dott. Gazzola nel centro di Milano. La partecipazione è gratuita ad invito e si ottiene prenotandosi sulla mail flarida@tin.it
Le medicine orientali
Autore: Flavio Gazzola

Prof. Dott. Flavio Gazzola

Medico, Specialista in Neurologia

EAV, Check-up bioelettronici, Iridologia, Visologia Æ, Proteomica funzionale

Medicina naturale, Omeopatia, Fitoterapia, Vitalizzazione cellulare.

Via Libert‡ 74, 20097 San Donato Milanese, T. 0255601846, MM3 San Donato M.

Via Torino 18, 20123 Milano, MM3 Duomo

E mail: flarida@tin.it Siti: www.naturalismedicina.it

 

Il Salotto del martedÏ

Pillole di consigli pratici e informazioni utili

per salute, longevit‡ e bellezza

Serata del 23 ottobre

Introduzione

Milano, 23 ottobre 2012

Buonasera a tutti.

Con la vostra partecipazione dimostrate un interesse particolare verso la conoscenza della vita. Lo scopo delle "pillole" di informazione Ë quello di aiutarci vicendevolmente nella comprensione della vita e dei fenomeni che stanno alla base della salute e della malattia.

L’argomento di questa sera, che Ë anche la prima serata, riguarda in particolare le grandi tradizioni mediche orientali. Come mai partire proprio con questa "pillola" ?

CercherÚ di spiegarmi con una premessa sulla differenza fra la visione occidentale e quella orientale della vita.

Molte persone vivono la propria vita come si mangia un piatto di spaghetti, cioË si mangia e basta, si cerca la saziet‡ e il piacere implicito nella saziet‡. La saziet‡ Ë assenza di fame e la fame Ë una sorta di dolore. Ma poi la saziet‡ finisce e il corpo chiede di mangiare ancora: non vi sono domande, non vi Ë curiosit‡, non vi Ë ricerca. PerchÈ ricercare ? Le cose stanno cosÏ e basta, bisogna accettarle, Ë inutile porsi domande. L’unica conoscenza di valore riguarda il modo di procurarsi la saziet‡ fisica. I piaceri materiali hanno tuttavia una durata limitata, si estinguono rapidamente. Il corpo nasce, cresce, decade e muore. E’ un ciclo appena pi_ lungo di quello della saziet‡ quotidiana. E’ tutto qui ?

Le culture di tutto il mondo hanno dato una risposta comune: no, non Ë tutto qui, vi Ë una realt‡ che interagisce con la materia, ma che Ë superiore e diversa da essa.

Vi Ë perÚ una differenza sostanziale fra la visione religiosa occidentale e quella orientale.

Il dualismo dell’Occidente

Le grandi religioni occidentali (ebraismo, cristianesimo e islam) hanno fornito una risposta comune. Esiste un Essere onnipotente, che regge l’Universo e che ci premier‡ se ci comporteremo bene, in un’altra vita. Sopportiamo anche sacrifici in questa per avere un premio nella prossima vita.

Fondamentalmente nella visione occidentale un Uomo "Ë" il suo corpo". Beppe Ë un corpo, Gianna Ë un corpo, possiamo identificarli con la carta di identit‡ e le impronte digitali. Le carte di identit‡ elettroniche attuali includono infatti anche le impronte digitali, oltre alla fotografia. Nella quotidianit‡ sono considerati corpi, ma quando muoiono dal loro corpo si stacca una parte chiamata anima, che va in Paradiso o all’Inferno a seconda che nella vita terrena, come corpo, sia stata buona o cattiva. L’anima Ë eterna e di conseguenza vivr‡ eternamente nel paradiso o nell’inferno. Nelle Chiese si dice: "Pregate e comportatevi bene, se volete salvare la vostra anima". Dunque il comportarsi bene si riferisce a noi in quanto corpo. Ma noi in quanto corpo nasciamo, decadiamo e moriamo, mentre l’anima Ë qualcosa che portiamo con noi, ma non Ë "noi", o meglio non costituisce il sÈ individuale, appartiene a un’altra sfera ultraterrena.

L’importanza del corpo nella cultura cristiana Ë testimoniata dalla promessa che nel giorno del giudizio le persone rinasceranno come individui con il proprio corpo. E’ il corpo ad identificare gli individui. Nella Resurrezione Ges_ stesso sale al Cielo con il proprio corpo.

Nella concezione occidentale, basata sulla netta distinzione fra SÈ terreno – corpo e SÈ ultraterreno – anima, nasce cosÏ un evidente dualismo: in questa vita dobbiamo affidarci per la cura del corpo alla medicina e alla scienza, mentre per la cura dell’anima dobbiamo affidarci alla religione. Medicina o scienza e religione appartengono a due settori diversi.

A tale proposito, nell’ambito della scienza Ë interessante il significato attribuito alla parola "Psicologia" nel mondo occidentale. Tale termine fu coniato dall’anatomo-patologo e fisiologo tedesco Wilhelm Maximilian Wundt (1832-1920), il quale nel 1879 fondÚ un "Laboratorio di Psicologia" presso l’Universit‡ di Lipsia. Wundt con la parola "Psiche" intende l’insieme delle funzioni cognitive del cervello umano, che si possono studiare sezionando parti del sistema nervoso e analizzando la sua composizione molecolare. Wundt Ë ufficialmente il padre fondatore della Psicologia moderna: la Psicologia Ë ufficialmente nel mondo occidentale uno studio di una determinata funzione del corpo chiamata "Psiche".

Il termine "Psiche" Ë preso direttamente dal greco antico. Deriva dalla parola "Psicho", che significa "Respirare, Soffiare" e in senso traslato "Vivere". Il termine "Anima" ha lo stesso significato. "Psiche" in greco indica anche lo Spirito in opposizione al corpo, ma anche l’"Intelligenza"di una persona. Infine il termine "Psiche" indica in greco antico la "Farfalla" , che Ë vista anche come leggiadro simbolo sessuale.

Fra questi diversi possibili significati nel mondo occidentale il termine "Psiche" Ë stato scelto per indicare le facolt‡ cognitive basate sull’attivit‡ chimica di un organo del corpo chiamato "Cervello", influenzato dalle altre attivit‡ del corpo, in particolare quella endocrina sessuale. La conclusione Ë che la Psicologia esprime perfettamente il dualismo della cultura occidentale fra scienza e religione, fra corpo e anima.

La sintesi orientale

Le religioni e le medicine orientali uniscono invece corpo e anima. Non esiste un dualismo fra religione e medicina, ma bensÏ una fusione, essendo concepiti come i due poli della stessa realt‡.

La medicina cura il corpo e l’anima, mentre la religione cura l’anima e di conseguenza il corpo. Ma cos’Ë l’anima per la visione orientale?

L’anima Ë l’uomo stesso, Ë colui che abita il corpo, Ë colui da cui derivano le funzioni cognitive, che utilizzano il cervello come tramite. La visione Ë capovolta. Quando una persona dice "Io" indica se stesso come anima o spirito, che utilizza un corpo per vivere in comunicazione con il proprio ambiente.

I tre aspetti fondamentali delle Medicine Orientali

Il primo aspetto: il SÈ spirituale.

Supponiamo di assumere tale punto di vista.

Sappiamo di essere spiriti immortali che abitano un corpo. Ci preoccupiamo giustamente di non danneggiare il corpo sottoponendolo ad eccessi di attivit‡ o attivit‡ sbagliate come diete incongrue, fumo, droghe, scaricando su di esso eventualmente emozioni negative come ira, paura, malinconia, invidia, preoccupazione. Possiamo anche aiutare le funzioni fisiche mettendoci in comunicazione con le parti malate e infondendo loro nuovo entusiasmo di vivere.

Ma possiamo comunque affrontare la vita con gioia, come un gioco a cui partecipare consapevolmente, per la realizzazione di obiettivi di valore.

Inoltre sappiamo di non avere solo una possibilit‡, ma di poter vivere altre vite oltre a questa, sappiamo di poterci incarnare in altri corpi, quando il nostro morir‡.

Non temiamo pi_ la morte del corpo come la fine di ogni cosa, sappiamo di poter continuare a vivere oltre la vita presente. In quanto esseri spirituali possiamo migliorare noi stessi con la pratica dello studio, della meditazione, dell’attivit‡ fisica armonica, dell’arte, della religione, delle opere buone, del lavoro costruttivo, delle emozioni e dei pensieri positivi. CiÚ migliora noi e di conseguenza il corpo che abitiamo.

Il secondo aspetto delle medicine orientali Ë il concetto della depurazione.

Nella medicina ayurvedica si parla di "Pancha-Karma". "Pancha" in sanscrito significa "Cinque", "Karma" significa "Azione". "Panchakarma" significa dunque "Le Cinque Azioni" di depurazione, che comprendono la depurazione della parte superiore del corpo con pratiche come il "Nasya" e il "Vamana", cioË la pulizia del naso e dello stomaco; del piccolo intestino con la purga; del colon con il "Basti" o clistere; del sangue con il "Rakta moksha" o salasso. Tali pratiche sono precedute e accompagnate da pratiche di "Svedana" o saune di vario tipo e "Snehana" o massaggi con olio di singole parti del corpo o di tutto il corpo e da diete leggere con azione depurativa e corroborante.

Il terzo aspetto: il ringiovanimento.

Dopo la depurazione, il corpo Ë pronto per essere ringiovanito. Dopo avere tolto la vecchia vernice scrostata costituita dalle tossine accumulate nel tempo, si possono ricostruire i tessuti e ridare al corpo la massima vitalit‡ possibile in relazione con l’et‡. Nella nostra epoca, chiamata "Kali Yuga", i corpi umani dovrebbero vivere in salute da 108 sino a 120 anni e spegnersi gradualmente senza sofferenza come si spegne una candela.

Lo scopo del ringiovanimento Ë quello di consentire a una persona di vivere il tempo sufficiente per il raggiungimento dei suoi obiettivi positivi nei confronti di se stesso, della sua famiglia, del gruppo cui appartiene, dell’Umanit‡ e della Vita e dell’Ambiente in generale.

Il quarto aspetto: l’arte della pulsologia: con l’esame qualitativo del polso il medico cinese, indiano o tibetano riesce a discernere le caratteristiche costituzionali, fisiche e psicologiche di ciascun individuo. E’ insieme una tecnica scientifica e un’arte. E’ una tecnica perchÈ richiede abilit‡ manuale organizzata; Ë un’arte nell’interpretazione che deriva dall’applicazione della tecnica.

Gli aspetti filosofici delle medicine orientali

Le medicine orientali traggono nutrimento da antiche filosofie,

come piante che si sviluppano da un terreno fertile a loro adatto

La medicina cinese si sviluppa principalmente dal Taoismo e dal Confucianesimo

La medicina indiana ha le sue radici in 8 principali sistemi filosofici, fra cui in particolare la filosofia Samkhya e lo Yoga.

La medicina tibetana nasce dalla cultura animista tibetana "Bon", a cui giungono influssi della medicina greca all’epoca della conquista della Battria (l’odierno Afghanistan) da parte di Alessandro Magno, poi attorno XII secolo gli influssi della medicina indiana portata da medici ayurvedici all’epoca della conquista islamica dell’India; accoglie inoltre conoscenze della medicina cinese grazie agli scambi commerciali con la Cina e la presenza di monaci buddisti provenienti da quel Paese.

I principali testi scritti delle medicine orientali risalgono ad almeno 1000 anni prima di Cristo, ma la tradizione orale Ë molto pi_ antica e risale probabilmente a 10000 anni fa.

Medicina cinese, indiana e tibetana hanno molto in comune.

La medicina cinese si basa sull’uso delle piante e sull’agopuntura.

La medicina indiana sull’uso delle piante e sul trattamento dei punti Marma.

La medicina tibetana adotta il sistema indiano, ma vi aggiunge una farmacopea propria e pratiche sciamaniche "Bon", soprattutto per il trattamento dei disturbi psichici.

I punti di agopuntura hanno diametro inferiore a 3 mm, sono connessi con organi e funzioni interne e sono trattati con l’uso di aghi, di pressione o di stimoli elettrici.

Reinhold Voll, (1909-1989), che fu mio maestro, sviluppÚ la tecnica per la misurazione dei valori elettrici dei punti di agopuntura. I punti di agopuntura si riconoscono per avere una conducibilit‡ elettrica maggiore rispetto alla cute circostante e le variazioni di conducibilit‡ corrispondono a variazioni del potenziale elettrico delle cellule degli organi corrispondenti. Tali variazioni corrispondono a normalit‡ quando sono fra 10 e 11 microSiemens, infiammazione sopra i 12 microsiemens e ipofunzione o degenerazione sotto i 9 microsiemens. Attraverso la misurazione dei punti di agopuntura Ë possibile un check-up completo dell’organismo. PerciÚ l’agopuntura ha conosciuto uno sviluppo ulteriore grazie all’incontro con la tecnologia occidentale.

I punti Marma hanno un diametro inferiore ai 3 cm e anzichÈ con gli aghi o la digitopressione sono trattati con massaggio manuale, solitamente con l’impiego di oli speciali. Per il resto corrispondono ai punti di agopuntura per quanto riguarda la relazione con gli organi interni.

La farmacopea cinese e indiana Ë molto ricca. Oltre alle singole piante, sono impiegate per lo pi_ formule erboristiche, sono cioË impiegate pi_ piante nello stesso preparato, ciascuna delle quali ha una parte nel raggiungimento dello scopo terapeutico del rimedio. Sono come i giocatore di una squadra di calcio. Ciascuno ha un suo ruolo, ma lo scopo Ë comune, Ë quello di fare goal e vincere il disturbo per il quale sono impiegate.

Le formule registrate ufficialmente nei registri statali di ciascuna farmacopea sono circa tremila. Ma si aggiungono sempre nuove formule, molte delle quali vengono brevettate.

La medicina cinese usa molti pi_ preparati a base di radici di piante rispetto alla farmacopea indiana. Le radici in genere hanno una maggiore azione sul sistema nervoso.

In Europa si possono importare solo alcune di tali piante e tali formule, poichÈ vi Ë una sorta di protezionismo. Se in effetti gli europei potessero usufruire liberamente di tali farmacopee, le cure costerebbero molto di meno e l’industria farmaceutica rischierebbe il fallimento, dato che le formule erboristiche possono essere molto efficaci praticamente in qualsiasi malattia.

Per esempio, perchÈ usare gli antidiabetici orali, quando la cannella ha un ottimo effetto insulinico privo di rischi? Ma questo Ë solo un piccolo esempio.

Per quanto riguarda l’agopuntura e il massaggio ayurvedico, hanno avuto negli ultimi anni un’ampia diffusione nel mondo occidentale. Dell’impiego dell’agopuntura nei check-up elettronici si Ë detto appena sopra. Assistiamo all’inizio di un’integrazione della cultura medica orientale con quella occidentale moderna. D’altra parte la medicina occidentale moderna si Ë diffusa stabilmente in Oriente. Sia in India sia in Cina vi Ë l’insegnamento universitario sia della medicina occidentale, sia di quella tradizionale. Si tratta di facolt‡ separate, ma spesso i medici praticano entrambe, proprio come Ë accaduto a me.

 

Gli elementi cinesi

Inn e Yang

La medicina cinese utilizza delle modalit‡ di analisi e ragionamento che derivano dal Taoismo.

Il Tao Ë l’Universo e si scompone nei suoi due elementi fondamentali Inn e Yang. L’Inn Ë la materia pi_ densa che si puÚ trasformare in energia, se un’energia la colpisce. Per esempio un’esplosione. La massa della dinamite si trasforma in energia. Al contrario un’energia puÚ essere fermata e trasformarsi in una massa. Per esempio l’acqua di un ruscello in ghiaccio.

Il corpo mantiene un continuo equilibrio fra solidi e liquidi, massa ed energia. La malattia nasce quando tale equilibrio si rompe e si formano masse (calcoli, tumori) dove non dovrebbero essere e fenomeni di calore (infiammazione) in parti del corpo che dovrebbero rimanere a temperatura minore, per esempio fenomeni artritici a carico delle articolazioni. Si puÚ affermare che in tali casi il fisiologico equilibrio fra Inn e Yang si rompe e dallo squilibrio nasce la malattia.

I Cinque Elementi

Il Tao si suddivide in 5 elementi fondamentali fra loro interconnessi. Essi sono il Legno, il Fuoco, la Terra, il Metallo, l’Acqua.

Tutto ciÚ che esiste si puÚ suddividere in queste cinque parti, ciascuna delle quali Ë suddivisa in Inn e Yang. L’organismo si basa su un’equilibrio fra questi 5 elementi.

Nel corpo il Legno corrisponde alla funzione del Fegato. Il Legno Ë vita, fiorisce in primavera, il fegato Ë l’organo della vita. Se il Legno Ë debole perchÈ non Ë stato ben nutrito da sua madre, l’Acqua, in primavera non fiorir‡ come dovrebbe e nasceranno le allergie. Il Legno nutre a sua volta il Fuoco. Sappiamo che il legno si puÚ impiegare come carburante di cui il fuoco si nutre. Il Fuoco Ë il calore del corpo, che deve essere costantemente nutrito dal legno, cioË dal fegato. Il fegato Ë l’organo pi_ caldo del corpo e cede il suo calore al cuore e ai vasi. Se tale calore manca il Fuoco Ë debole, il cuore si ammala, il viso Ë pallido, le estremit‡ sono fredde. Il Fuoco corrisponde anche alla stagione dell’estate, che riscalda la Terra per far germogliare i semi. Se il Fuoco non nutre la Terra, questa non dar‡ frutti e la vegetazione soffrir‡. Se il cuore non porta abbastanza sangue e linfa agli organi digestivi, simboleggiati dalla Terra, questi non potranno nutrire l’elemento successivo, che Ë il Metallo. Il Metallo simboleggia le montagne, ricche di minerali e di metalli, in particolare il ferro. Il ferro veicola l’ossigeno a tutti gli organi del corpo. Con i metalli si costruiscono armi per cacciare e guerreggiare, utensili domestici, abitazioni, mezzi di locomozione. Il metallo veicola in particolare l’elettricit‡: gli aghi di agopuntura sono costituiti da metallo e consentono di recare stimoli elettrici al corpo. Nell’insieme il metallo Ë al centro delle attivit‡ umane, cosÏ come Ë al centro degli scambi di ossigeno e anidride carbonica con l’ambiente. L’organo connesso al metallo Ë il polmone. Se la Terra non nutre il Metallo, quest’ultimo si indebolisce. Se i processi digestivi non funzionano bene, si producono scorie che creano innanzitutto problemi alla respirazione, soprattutto sotto forma di allergie, quali asma e rinite allergica. Anche la pelle funziona come un organo respiratorio, che Ë in grado di scambi con l’ambiente, dunque anche la pelle puÚ soffrire di allergie insieme con gli organi respiratori. Dalle montagne sgorga l’Acqua, che forma fiumi, mari, laghi, vapori. Il reggente dell’acqua nel corpo Ë il Rene, insieme con il sistema urinario. L’Acqua nutre il Legno della vegetazione e completa il ciclo dei cinque elementi.

Il medico cinese studia con l’esame pulso logico e l’esame obiettivo le caratteristiche della persona che ha di fronte, basandosi sulle dieci categorie che derivano dallo Inn/Yang e dai Cinque Elementi. Ne studia gli eventuali squilibri e il modo per bilanciarli

 

Gli elementi ayurvedici

La medicina indiana , chiamata "Ayurveda" o scienza della vita, utilizza tre categorie fondamentali interpretative della realt‡ in generale e in particolare in medicina.

I Tre Dosha

Vata, Pitta e Kapha

Nel corpo sano vi Ë un equilibrio fra questi tre elementi o Dosha, nel corpo malato vi Ë uno squilibrio: un Dosha prevale sugli altri in modo anomalo e crea una patologia.

Vata Ë come il vento, Ë superficiale, si infiltra dappertutto, crea freddo e secchezza; Pitta Ë come il fuoco, crea calore e tende ad ulcerare; Kapha Ë come l’acqua, Ë umido e pesante.

Questi tre elementi sono all’origine di ogni cosa esistente, creando l’Universo attraverso le loro differenti combinazioni e mutui rapporti.

I Cinque Elementi Ayurvedici

Riassumono la nascita dell’Universo e l’origine delle cose. Dapprima vi Ë "Avyakta", l"Immanifesto", senza tempo, senza massa, senza lunghezza d’onda, dotato di autocoscienza. Poi Avyakta decide di rendersi manifesto, nei due principi "Purusha" (puro spirito) e "Prakriti" (Natura manifesta). Per potersi manifestare la Natura ha bisogno innanzitutto dello Spazio, condensandosi ulteriormente lo Spazio diviene Aria, per condensazione ulteriore nasce il Fuoco, poi l’Acqua e infine la Terra.

I Cinque Elementi costituiscono ogni cosa e sono mescolati fra loro per l’intervento dei Tre Dosha.

Il medico indiano esamina il polso ed esegue l’esame generale del paziente, trovando eventuali squilibri dei tre Dosha e dei cinque elementi.

La Medicina Tibetana introduce elementi della Medicina Indiana e Cinese contemporaneamente, soprattutto nell’esame del polso.

 

 

 

 








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