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PSICOLOGIA E COMUNICAZIONE
Nuovi dati sullo stress nello sviluppo dei bambini
Stress e sviluppo cerebrale nei bambini
Autore: Dr. Luigi Mastronardi
STRESS E SVILUPPO CEREBRALE NEI BAMBINI Dr. Luigi Mastronardi Fino agli anni ‘80 molti studiosi ritenevano che la struttura del cervello fosse geneticamente determinata e già completa al momento della nascita del bambino. Non si teneva in debito conto non solo del ruolo dell’esperienza sulle strutture cerebrali in via di sviluppo, ma anche del ruolo attivo del bambino sul suo stesso sviluppo cerebrale tramite l’interazione con l’ambiente (Shore, 1997). Una serie di ricerche effettuate su animali e l’utilizzo di nuove tecniche, non invasive, per studiare lo sviluppo cerebrale umano hanno fornito risultati sorprendenti. In realtà alla nascita i bambini possiedono quasi tutti i neuroni, più di cento bilioni (National Cleringhouse on Child Abuse and Neglected Information, 2001). Nel corso dello sviluppo fetale i neuroni che si sono formati migrano per dare vita alle varie regioni del cervello, creando così una struttura cerebrale di base. Ma lo sviluppo del cervello si completerà nel corso dei primi anni di vita. Negli anni successivi, fino alla morte, il cervello sarà in continua evoluzione, ma i cambiamenti non saranno di tale entità e drammaticità quanto quelli che avvengono nei primi anni dopo la nascita. Le prime aree del cervello a raggiungere il completo sviluppo sono il tronco cerebrale e Man mano che il cervello si sviluppa, diventa più grande e con una maggior densità neuronale. Il cervello di un bambino di tre anni ha raggiunto quasi il 90% delle dimensioni che avrà nella piena maturità (Perry, 2000). La crescita di ogni regione del cervello dipende in larga parte dalla stimolazione che riceve e quindi dalla possibilità di creare nuove “sinapsi”, cioè nuove connessioni tra i neuroni. Sono queste ultime l’elemento cardine dello sviluppo cerebrale. Alla nascita il bambino possiede quasi tutti i neuroni, ma non sono formati che pochi collegamenti tra di essi, solo quelli essenziali alla mera sopravvivenza fisica. Il numero e il tipo delle connessioni sinaptiche che si formeranno in seguito dipende unicamente dall’esperienza. All’età di tre anni, nel cervello del bambino si sono formate ormai circa 1000 trilioni di sinapsi, che sono molte di più di quelle che gli serviranno. Alcune di esse si rafforzeranno e rimarranno intatte, altre andranno perse. Una volta giunto all’adolescenza il bambino avrà perso circa la metà di queste sinapsi, nel corso della sua vita ne aggiungerà relativamente poche rispetto a questi 500 trilioni formatisi fin’ora La plasticità del cervello del bambino è, in qualche modo, un ‘arma a doppio taglio: da un lato offre la possibilità all’organismo in crescita di adattarsi nel migliore dei modi all’ambiente in cui si sviluppa, dall’altro fa sì che condizioni svantaggiose nell’ambiente in cui il bambino trascorre i primi anni di vita possano avere conseguenze permanenti sul suo sviluppo cerebrale. Il modo in cui il cervello si svilupperà determinerà le capacità cognitive, affettive e sociali, nonché sulla predisposizione ad ammalarsi fisicamente o psichicamente, della persona. Brevi periodi di stress moderato, prevedibile, non sono affatto negativi, anzi preparano i bambini ad gestire le inevitabili frustrazioni e stress della vita adulta. Diverso è quando il bambino è sottoposto a stress gravi e ripetuti, quali situazioni di maltrattamento o trascuratezza Lo stress cronico sensibilizza delle connessioni neurali e fa sì che le regioni del cervello coinvolte nelle risposte di ansia e di paura siano iper-sviluppate; portando spesso ad un’ ipo-sviluppo di altre connessioni neurali e altre regioni cerebrali (Shore, 1997). L’attivazione cronica di quelle parti del cervello coinvolte nella reazione di paura (come l’asse ipotalamo-ipofisi-corticosurrene), può condurre ad un sottosviluppo di altre parti del cervello quali l’ippocampo, coinvolte nella cognizione Drammatici sono gli effetti evidenti di una trascuratezza grave sullo sviluppo cerebrale: dalla TAC si nota che il cervello dei bambini gravemente trascurati è significativamente più piccolo rispetto alla media e mostra uno sviluppo anomalo della neocorteccia, conseguenti alla carenza di stimolazione (National Cleringhuse on Child Abuse and Neglected Information, 2001. Ciò porta ad un ritardo mentale nonché ad un’incapacità di rapportarsi in maniera soddisfacente alle altre persone. Si è visto, infine, che maltrattamenti e trascuratezza nella prima infanzia possono portare a Questi dati, certamente drammatici in quanto si riferiscono a situazioni di stress grave e ripetuto per i bambini, sottolineano l’importanza e la responsabilità di fornire un’ambiente adeguatemente stimolante e relativamente prevedibile per i nostri bambini, a casa, a scuola e nei vari contesti da essi frequentati. Bambini che possono contare su un ambiente che promuova un sano ed equilibrato sviluppo cerebrale, diverranno adulti capaci di adattarsi in maniera ‘sana’ alle diverse circostanze della vita, di stabilire dei legami soddisfacenti, di provare e promuovere benessere psicologico e fisico. Bibliografia Questo sito offre gratuitamente un servizio culturale informativo generale sulla medicina naturale o alternativa. 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