Menopausa e cure ormonali
Dr. Flavio Gazzola
Cure omeopatiche e fitoterapiche in menopausa
Esistono attualmente numerosi sostituti omeopatici e fitoterapici per la prevenzione e cure dei disturbi del climaterio. Il vantaggio di tali rimedi è di essere privi di effetti indesiderati, come la cancerogenicità, ma di prevenire con efficacia i disurbi della menopausa (vampate, osteoporosi, perdità di elasticità della pelle e articolazioni, depressione, ecc.).
La classica pillola ormonale farmacologica è sottoposta a critica per i suoi effetti collaterali, oltre alla cancerogenicità, come l’insufficienza venosa e biliare, che creano gonfiore delle cosce con cellulite e disturbi digestivi, con gonfiore addominale.
Tale “travaglio” della pillola ormonale classica è testimoniata
dal seguente articolo tratto da “Medicina generale”
Centinaia di migliaia di donne che tenevano a bada gli effetti della menopausa con la terapia ormonale sostitutiva (HRT) stanno abbandonando la cura “inutilmente”.
E' questo il parere di uno dei ricercatori che aveva precedentemente dato l'allarme sui possibili legami tra questa cura e lo sviluppo del cancro. Secondo gli esperti, infatti, 340 mila donne britanniche che soffrono degli effetti della menopausa come caldane, sbalzi di umore e affaticamento si sarebbero spaventate dopo che lo studio condotto da Iniziativa Salute delle Donne (WHI) e avrebbero abbandonato la cura.
Il Times riferisce che secondo Susan Johnson dell'università dell'Iowa per un terzo di queste donne i benefici della cura sarebbero ben maggiori dei rischi e abbandonare l'HRT sarebbe quindi stato uno sbaglio.
Lo studio del WHI, che era stato pubblicato a luglio del 2002, aveva analizzato soltanto l'effetto di una cura ormonale sostitutive (la combinazione dell'ormone estrogeno col progesterone) e aveva rivelato che questa cura aumenta il rischio di attacchi di cuore del 29%, di tumori al seno del 26% e di ictus del 41%.
Sebbene i dati sembrino allarmanti i rischi effettivi per le singole donne sarebbero bassi: solo il 2,5% delle volontarie aveva infatti avuto problemi di salute e l'indice di mortalità tra il gruppo di donne che era sotto la cura era uguale a quella del gruppo di controllo.
Secondo Johnson soltanto quelle donne che stano prendendo l'HRT per prevenire l'osteoporosi dovrebbero effettivamente interrompere la cura.