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Protocollo psicologico
Lo psicologo nei centri benessere
Autore: Luigi Mastronardi

 

 

LO PSICOLOGO NEI ‘CENTRI BENESSERE’: UN MODELLO DI INTERVENTO

IL PROTOCOLLO " MASTRONARDI/CODA"

Dott.Luigi Mastronardi

 

 

Il fatturato complessivo del sistema del fitness e del welness in Italia, nel 2000, ha superato i 36.000 miliardi di lire. Nel corso dell’anno circa 28 milioni di italiani tra i 18 e i 75 anni hanno mostrato una crescente attenzione al benessere corporeo attraverso la pratica di attività sportive, visite mediche regolari, hanno fatto ricorso a prodotti coltivati biologicamente o hanno effettuato brevi e ripetuti periodi di vacanza, con particolare interesse per i centri di benessere psicofisico

… La domanda di benessere proviene da una variegata tipologia di persone (che include non solo giovani o professionisti collocati in fasce di reddito elevato, ma persone di mezza età e famiglie con reddito medio) che cercano di fare dell’”otium  et serenitas”, una filosofia di vita, rifuggendo dallo stress quotidiano e da una vita logorante…” (da Bellezza & Benessere, Luglio 2001, p.3)

 

Gli italiani, quindi, prestano una sempre maggiore attenzione al proprio benessere psicofisico. Grazie anche alle scoperte della medicina, della psicosomatica, della psicologia, ognuno di noi è diventato consapevole del fatto che il proprio benessere dipende da una varietà di fattori, biologici, ambientali, psichici e somatici strettamente intercorrelati tra di loro.

I risultati scientifici non hanno fatto altro che confermare ciò di cui ognuno di noi si è sempre reso conto e continua a rendersi conto nella vita di tutti i giorni, cioè che il raggiungimento e il mantenimento di uno stato di benessere richiede un’attenzione e un impegno consapevole nel migliorare i diversi aspetti della nostra vita quotidiana: dall’alimentazione al ritmo sonno-veglia, ma soprattutto al controllo dello stress e dei pensieri negativi che avvelenano il nostro corpo e la nostra mente.

Non basta recarsi per una settimana o anche per un anno in un centro fitness, un centro benessere, una beauty-farm o altro, se non portiamo con noi oltre agli effetti immediati dei trattamenti, degli strumenti che ci consentano di ritrovare il benessere che sentiamo di stare perdendo, o di aver perso, in ogni momento della giornata.

In questo senso è fondamentale, nell’ottica di una visione complessa del benessere come equilibrio psicofisico, un approccio olistico alla persona anche all’interno di tutti quei contesti in cui le persone si recano perché spinte da un disagio, magari avvertito come fisico (tensione muscolare, problemi di alimentazione o di soprappeso, insonnia, etc.) ma che ovviamente solo fisico non è. Basti pensare al nostro comportamento alimentare in situazioni di stress e di tensione: se ci sentiamo nervosi e agitati non ci sono consigli del dietologo che tengano, saremo pronti a tuffarci su una mousse al cioccolato o su un piatto di lasagna pur di avere un sollievo immediato ad uno stato di sofferenza che non riusciamo a sedare in altro modo. Lo stesso dicasi per la tensione muscolare: ben vengano i massaggi, ma è fondamentale imparare a reagire alle situazioni quotidiane con atteggiamento diverso dalla contrazione muscolare, altrimenti passeremo il resto della nostra vita a contrarci e fare massaggi per sciogliere le contrazioni.

Il ruolo dello psicologo in un centro che si occupi del benessere della persona è appunto quello di aiutare le persone a conquistare un benessere a lungo termine, imparando a gestire tutte quelle situazioni di vita che sono fonte di stress, tensione e di comportamenti che creano ‘malessere’ in noi e nelle persone che ci sono vicine.

Concretamente un intervento dello psicologo in un centro che si occupi del “benessere totale” della persona si svolge nell’arco di tre incontri della durata di circa un’ora ciascuno.

Nel corso del primo incontro lo psicologo aiuta la persona a focalizzare la sua attenzione e le sue energie sugli obiettivi che intende raggiungere con il trattamento e su come possa fare a mantenerli una volta raggiunti. Un test la aiuterà a divenire consapevoli dell’attuale stato di stress e di tensione. Se tale livello risultasse troppo elevato, sarebbe difficile per la persona trarre il massimo giovamento dal trattamento proposto e soprattutto mantenerne i vantaggi. Per tale motivo riteniamo sia fondamentale l’apprendimento di una semplice tecnica di rilassamento, da mettere in pratica più volte, da soli, finché non se ne sia raggiunta la padronanza.

Nel secondo incontro lo psicologo aiuterà la persona ad affrontare e risolvere le eventuali difficoltà incontrare nella pratica dell’esercizio di rilassamento precedentemente appreso e le insegnerà ad aumentarne gli effetti benefici tramite l’utilizzo delle proprie immagini mentali.

Infine, nel terzo e ultimo incontro, lo psicologo fornirà dei suggerimenti pratici per prevenire e gestire lo stress e i pensieri negativi  che tanto ‘pesano’ nella nostra vita e ci impediscono di raggiungere uno stato di benessere duraturo.

 

Ecco quindi, presentato in maniera sintetica, un possibile intervento psicologico in un “centro benessere”,il protocollo è stato elaborato dagli psicologi  Luigi Mastronardi e Rosamaria Coda.

 

1° incontro

  • Colloquio (20 minuti)
    • Valorizzazione della scelta
    • Ottimizzazione delle risorse disponibili ed ottenute con il trattamento
    • Perfezionamento dei risultati conseguiti e da conseguire
    • Presentazione delle attività dei tre incontri
    • Motivare all’apprendimento delle tecniche di rilassamento
    • Spiegare l’obiettivo del test
  • Test (ASQ- Scala d’ansia IPAT)  (10 minuti)
  • Tecnica di rilassamento (Metodo Silva) (20 minuti)

2° incontro

  • Colloquio (20 minuti)
    • Approfondimento dei risultati conseguiti
    • Discussione su eventuali difficoltà incontrate nel fare gli esercizi
    • Suggerimenti pratici per superare eventuali ostacoli incontrati
    • Suggerire il lavoro di scrittura a casa
  •  Restituzione Test  (20 minuti)
  • Tecnica di rilassamento. Alla tecnica dell’incontro precedente si aggiunge quella della utilizzazione delle immagini mentali (20 minuti)

3° incontro

  • Colloquio (20 minuti)
    • Puntualizzazione dei risultati conseguiti e mantenimento del  nuovo equilibrio.
    • Discussione in merito alle sensazioni provate con il lavoro di scrittura
  • Suggerimenti e tecnica  di  riduzione dello stress (20 minuti)
  • Suggerimenti e tecnica di superamento dei pensieri negativi (20 minuti)

 

 

 








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