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ANTI-INQUINAMENTO
Un pericolo planetario
Radiocontaminazione
Autore: Marco Marotta

Radiocontaminazione

 

Dr. Marco Marotta

Medico milanese membro dell’Accademia Tiberina delle Scienze

 

Articolo tratto dal Bollettino dell’Ordine dei Medici di Milano del febbraio 2003

 

Danni alla salute derivanti da immissioni radioattive

E’ ora che i Medici si facciano sentire, per denunciare i danni della salute (art. 32 Costituzione) e al clima dalle devastanti immissioni radioattive nell’atmosfera ad opera dei test atomici, delle centrali elettronucleari e dei propulsori a energia nucleare, immissioni conseguenti alla fissione di Uranio.

Sono immissioni continue a far data dagli anni Quaranta, di radionuclidi tossici, che si cumulano progressivamente nell’ambiente, dato il loro lungo periodo di decadimento.

 

Trizio, isotopo radioattivo dell’Idrogeno

Mi limito qui – poiché basta e avanza – al solo Trizio, T o H-3, che è l’isotopo radioattivo, tre volte più pesante (Radioidrogeno, Idrogeno-3, Idrogeno pesantissimo) dell’Idrogeno e che si forma sempre, come terzo frammento di fissione, in ragione di un atomo di T ogni 10000 fissioni, cioè in pratica 100 milioni di miliardi di atomi di T al secondo per ogni impianto nucleare da 1000 MW (ce ne sono 500 nel Pianeta, ma voglioni farne altri 1000!).

 

Trizio naturale

Come è noto, T si forma in natura nell’alta atmosfera (ionosfera, stratosfera) per azione dei raggi cosmici sugli atomi di azoto e di ossigeno.

Qualcosa scende in troposfera per combinarsi  con l’ossigeno per precipitare al suolo, come acqua o neve triziata, HTO, in ragione di 5-10 pico Curie per litro d’acqua (Eisenbud, Environmental Radioactivity, 1973).

Tale T naturale concorre al fondo radioattivo naturale, cui è dovuta l’incidenza di 100 casi di leucemia all’anno (Veronesi).

 

Trizio artificiale sommato a quello naturale

Ebbene, al T naturale si aggiunge in troposfera il T artificiale prodotto ed emesso dal basso, elevandone oggi il valore in tutto il pianeta a 100 volte (500-1000 pCi/l) quello naturale (Rapporto N-CRP, 6/79) -…e fanno i Congressi Internazionali per ridurre il cumulo di anidride carbonica immessa in atmosfera dalle industrie, “essendo aumentata di quasi due volte!…-

 

Inquinamento degli alimenti e liquidi organici

Essendo Idrogeno radioattivo, il T, peraltro tossico di classe IV, (DL n.230, 17/03/1995), entra nella composizione degli elementi e di tutti i tessuti e liquidi organici di ognuno di noi, dove si concentra di 10 volte (Rapporto CNEN, RT/PROT (79)5)!

 

Gravi danni ecologici

In forma ionizzata T acidifica le piogge, da me scoperte e denunciate nel 1977.

Essendo ionizzante, per sparo di una particella Beta e trasmutazione ad Elio-3, ionizza e pone in agitazione termica le molecole dell’ambiente, elettrizzandole e determinando un innalzamento della temperatura  e un incremento del vapor d’acqua, sia per formazione diretta, sia per evaporazione delle acque superficiali e quindi un aumento dell’effetto serra e della violenza dei fenomeni metereologici.

 

Danno della troposfera

Dobbiamo renderci conto, che tali immissioni stanno riempiendo di devastante energia il nostro habitat, la troposfera, che rappresenta il sottile strato isolante del condensatore terrestre!.

Il cumulo è inesorabile, perché il T, per decadere, impiega 246 anni (20 periodi di 12,3 anni).

 

Conseguenze

Le conseguenze?  Alluvioni disastrose, sconvolgimento delle stagioni e del clima, tropicalizzazione, innalzamento del livello dei mari per scioglimento dei grandi ghiacciai polari (Venezia è gravemente minacciata), innalzamento delle falde acquifere per scioglimento dei ghiacciai alpini (le linee metropolitane e gli scantinati di Milano ne sanno già qualcosa), luttuose frane, slavine e valanghe, per il maggior peso della neve, aumento di incidenza delle malattie tumorali e degenerative, aumento delle liste d’attesa per trapianti d’organi anatomofunzionalmente devastati e perduti!

 

Denuncia

Ho sporto denuncia dei fatti al presidente della Regione Lombardia , dr. Formigoni e al Procuratore della Repubblica di Milano, dr. Dettori.

 

Il monito di Einstein

Albert Einstei ci aveva invitato a “un nuovo modo di pensare” e ci aveva avvisato, con il suo “Messaggio del 1954”, dell’esiziale pericolo radioattivo, con le seguenti parole:

“Da quando i frutti delle ricerche dell’uomo di scienza sono caduti nelle mani di coloro che detengono il potere politico, cui è affidato il destino della massa degli individui sempre più amorfa, va gradualmente profilandosi la minaccia dell’avvelenamento dell’atmosfera da parte della radioattività e, di conseguenza, della distruzione di qualsiasi forma di vita sulla Terra.

Allontanare questa minaccia è divenuto il problema più urgente del nostro tempo”.

 

Un obbiettivo planetario

Noi medici non facciamo parte della massa amorfa.

Dobbiamo assolutamente adoperarci singolarmente e anche con il nostro Ordine Professionale, per far bloccare la radiocontaminazione dell’ambiente, in forza di “un nuovo modo di pensare” e cioè di una strategia geopolitica di costituzione di uno Stato federato della Terra, senza più steccati da difendere con immense spese militari, senza più l’odio infinito degli sfruttati, ma con la rigida tutela delle risorse economiche e ambientali, delle tradizioni e del credo religioso per ognuno nella propria terra dove è nato e dove ha garanzia di lavoro.

 

 

 








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