Rischio di trombosi in pazienti sottoposti a campi elettromagnetici
La microscopia in campo scuro consente di osservare in vivo l'attività delle cellule del sangue.
Grazie a tale osservazione diretta si è potuto vedere come in seguito all'esposizione a campi elettromagnetici, in particolare quelli derivanti dalla telefonia cellulare, i globuli rossi si impilino in lunghe catene anche di diverse decine di unità, creando serio rischio di trombosi, cioè di ostruzione dei capillari sanguigni e predisposizione dunque ad ictus soprattutto cerebrali, dato che il telefono cellulare è accostato all'orecchio nelle adiacenze delle aree cerebrali.
Ma anche la presenza del telefono cellulare nella tasca della giacca può costituire un pericolo per fenomeni ischemici a carico del cuore.
E' stato anche dimostrato che, come avviene per il "fumo passivo", esiste anche "l'elettrosmog passivo" (per elettrosmog si intende l'inquinamento da campi elettromagnetici) e anche le persone nelle adiacenze di chi telefona o di chi utilizza il computer, ecc., possono andare incontro ai medesimi rischi, sia pure in forma più attenuata.
L'impilamento dei globuli rossi avviene anche in condizione di esposizione a campi elettromagnetici ben inferiori (70-100 microwatt per centimetro quadrato) a quelli stabiliti per legge come limito massimo tollerabile (470 microwatt per centimetro quadrato).
La domanda che deve essere posta è la seguente: "Per quale motivo, malgrado l'enorme diffusione della telefonia mobile e in generale l'esposizione di milioni di persone ai campi elettromagnetici, la percentuale di ictus e ischemie cardiache risulta non così estesamente aumentata in conseguenza di ciò ?".
Elettrosmog e Check-up bioelettronici
La risposta a questa domanda viene dall'impiego dei check-up bioelettronici.
E' possibile mediante l'impiego dei check-up bioelettronici, in particolare l'EAV e il Ryodoraku, stabilire il grado di inquinamento dell'organismo da campi elettromagnetici.
Malgrado tutti subiamo in misura più o meno grande l'esposizione all'elettrosmog, solo alcune persone in condizioni di salute non ottimali iniziano a subirne gli effetti patogeni, quando cioè le forze naturali di riequilibrio energetico, indebolite da ulteriori fattori, non riescono più a far fronte alle perturbazioni elettromagnetiche causate dall'elettrosmog.
Questo concetto vale anche per altre forme di inquinamento, come per esempio lo smog vero e proprio prodotti dagli scarichi nell'aria di fumi derivanti dal traffico, dal riscaldamento, dalle attività industriali, ma anche dall'impiego a lungo termine dei farmaci, dalla mania di vaccinare tutti su tutto, dall'inquinamento del cibo con conservanti, pesticidi, ormoni, antibiotici, ecc..
Sommazione dei fattori di rischio
L'azione patogena di una forma di inquinamento spesso da sola non è sufficiente per alterare stabilmente la condizione di salute di un organismo vigoroso.
Tuttavia il sommarsi delle cause di inquinamento amplifica sempre di più i fattori di rischio.
Con l'EAV si vede chiaramente come un organismo afflitto per esempio da focolai infiammatori dei denti, delle gengive, dell'intestino divenga più sensibile all'influenza esercitata dall'elettrosmog e la perturbazione elettromagnetica indotta da quest'ultimo nell'equilibrio energetico del corpo divenga sempre più importante con l'aggravarsi della debilitazione.
I focolai infiammatori delle gengive (dovuti alla formazione di placca sottogengivale, che determina il formarsi di tasche gengivali ricche di batteri patogeni) costituiscono uno dei pericoli più frequenti e sottovalutati per il cuore e la circolazione coronarica, ma anche per il microcircolo cerebrale: ciò è testimoniato da centinaia di test eseguiti nel corso di un'esperienza quasi venticinquennale condotta nel mio studio.
Il sommarsi dell'elettrosmog al fattore infiammatorio di orgine odontogengivale amplifica in modo drammatico tale rischio.
Se poi interviene qualche altro fattore di disturbo, per esempio fenomeni di allergie e/o intolleranze alimentari, shock emozionali, insufficienza epatica, infezioni virali, ecc. i problemi si aggravano.
Sintomi
Il sintomo più frequente, presente in persone scompensate in tal modo, è la sensazione di stanchezza e di difficile applicazione a qualsiasi sforzo, sia mentale, sia fisico.
Seguono poi: insonnia, sonno poco riposante, nervosismo, cefalea frequente, aumento della pressione sanguigna o al contrario crisi ipotensive o alternanza di crisi ipertensive e ipotensive, riduzione della libido, ecc.
Ormai almeno dieci persone su cento soffrono stabilmente di tale sintomatologia e posso dire che solo i check-up bioelettronici, in particolare l'EAV, sono in grado di svelare con esattezza tutte le cause di questa sintomatologia, compreso l'inquinamento da elettrosmog.
Una volta individuate le cause, è possibile anche testare la terapia più adatta ad ogni singolo caso e questa è una possibilità unica offerta dai metodi bioelettronici.
Bibliografia:
Helping, ed. Sugarco, 1986, Flavio Gazzola.
K. Tomson e Hanspeter Kobbe, Handy-Smog, Heilpraxis Magazin, n.18, 2001