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OMEOPATIA
Arnica montana rimedio principi dei traumi e delle vene
Arnica montana
Autore: Flavio Gazzola
Arnica montana Questa pianta trova impiego sia in omeopatia, sia in fitoterapia. Spesso si utilizza in bassa dinamizzazione omeopatica, avvicinandosi a un impiego intermedio fra omeopatia e fitoterapia. Possiede un'azione elettiva su tutte le parti dell'organismo, che si trovano sempre più o meno espste a traumatismo, in particolare pelle, tessuto connettivo, muscolare, articolazioni, vasi capillari linfatici e venosi. L'impiego più noto è nei postumi traumatici ed è curativa sia degli aspetti fisici (tipicamente il livido), sia degli aspetti psichici (blocco emozionale fino a un vero e proprio stato stuporoso indotto dall'evento traumatico). Si utilizza anche nella sofferenza muscolare conseguente ad un esercizio troppo violento, come negli atleti sovrallenati, ma anche nelle persone sedentarie, che all'improvviso vogliono esagerare. Una terza serie di disturbi curati da Arnica sono le putridità delle escrezioni digestive, con alito cattivo, formazione di gas, avversione per la carne, desiderio di bere aceto, feci involontarie soprattutto di notte. Sintomi in cui può essere di utile impiego Ecchimosi, foruncoli piccoli e dolorosi, acne a disposizione simmetrica (per insufficienza epatica), lombaggine, dolore al torace e al petto, afonia dopo avere gridato o parlato ad alta voce (traumatismo delle corde vocali), dolore allo stomaco dopo avere mangiato di fretta (spasmo della muscolatura liscia dello stomaco), dolori post-parto, dilatazione del cuore degli sportivi, angina pectoris con sensazione di costrizione al petto, epistassi, mestruazioni abbondanti, sensazione di letto troppo duro, pertosse (traumi causati dai violenti accessi di tosse), vertigini dopo colpo di frusta o traumi contusivi di capo e collo. Modalità di assunzione:
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