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MUSICOTERAPIA
Musicoterapia spirituale
Ecto-musica: improvvisare dal di dentro
Autore: Fabio Bottaini

Da oltre 26 anni mi occupo di stati di coscienza non ordinari. Probabilmente questo ha determinato il mio amore per la Musica, in special modo per l’improvvisazione.

Dopo aver attraversato diverse esperienze, principalmente in ambito jazzistico, circa 16 anni fa ho cominciato ad occuparmi di un particolare tipo di ricerca, che ho chiamato Ecto Musica: si tratta di improvvisazioni al pianoforte eseguite in stato “modificato“ di coscienza, in “ambiente” opportunamente preparato. Per “ambiente” intendo lo spazio psico-fisico nel quale avviene l’esperienza, spazio in cui l’atteggiamento mentale degli ascoltatori gioca un ruolo attivo e determinante ai fini del processo creativo in atto. Prima di iniziare a suonare, infatti, si cerca di creare un clima energetico favorevole fra noi partecipanti, utilizzando varie tecniche. Molto importante è anche la posizione fisica che si assume poi per l’ascolto: quella sdraiata è la migliore. Questa preparazione favorisce un approccio alla musica assai meno influenzato dall’atteggiamento critico della mente razionale. Si crea così una profonda sinergia, una sorta di fusione fra tutti noi e la musica che scaturisce è il risultato di questa “collaborazione energetica collettiva”. Chi partecipa all'esperienza viene messo in condizione di effettuare un “viaggio” all'interno di se stesso e di accedere a dimensioni spesso inesplorate... Alla fine si “riemerge” con una straordinaria sensazione di benessere, come aver fatto il “pieno” di energia.

Un concerto di Ecto Musica può essere proposto come “evento/spettacolo”, oppure essere utilizzato per fini terapeutici più mirati. Nella musicoterapia tradizionale, molto spesso la musica che viene fatta ascoltare scorre su un supporto meccanico (nastro o cd), oppure viene suonata dal vivo, seguendo una traccia più o meno prestabilita. Purtroppo questo non può tenere conto dei “ritmi” dell'ascoltatore che si trova “costretto” a “inseguire” l’evento sonoro.

L’ Ecto Musica, invece, ribalta completamente questo aspetto, a mio avviso basilare: l'ascoltatore influenza con il proprio atteggiamento    l’“operatore musicale”, cioè colui che produce la musica improvvisando con il proprio strumento. Questo fa sì che l'evento sonoro si sviluppi dalla sinergia fra chi suona e chi ascolta: in pratica l'ascoltatore contribuisce in maniera attiva e determinante al processo creativo in atto e, dalle esperienze che ho avuto finora, sembrerebbe che tutto ciò possa essere molto terapeutico. Chi partecipa all'esperienza viene messo in condizione di effettuare un “viaggio” all'interno di se stesso. Alla fine, quando ognuno racconta le proprie sensazioni, molto spesso raccontano di aver provato come delle “vibrazioni” e la cosa interessante è che sono localizzate al livello dei chakra: alcuni le avvertono alla gola, altri al plesso solare, altri ancora addirittura alla sommità del capo (da considerare che l’esperienza sonora dura circa 50 minuti).

Particolare il caso di una persona che, arrivati al termine, mentre stavamo tutti “rientrando” nella condizione ordinaria, rimase sdraiato a terra attraversato da impressionanti convulsioni all'addome... «Non vi preoccupate, — disse — non ho niente, non sono mai stato così bene in vita mia...» e continuò così per altri dieci minuti buoni. Un esempio molto chiaro di “sblocco energetico”!





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